MARIO CALIENDO
(1925 – 1999)

Anche Mario, molto giovane, comincia a suonare lo strumento paterno, il mandolino.
La sua innata sensibilità artistica gli dona anche una faciltà nell’apprendimento di altri strumenti, come la fisarmonica, la chitarra, il violino e il pianoforte.
Pur crescendo in una famiglia di musicisti egli non intraprenderà mai la carriera professionistica ma la sua grande passione gli resterà affianco per tutta la vita.
Nel 50, si trasferisce a Firenze con la neo-moglie
Titta Natullo e, nella città toscana, oltre ad essere dipendente della società calcistica AC.Fiorentina, fonda, con alcuni amici, una band, Mario e i Caballeros, in cui suona la chitarra elettrica, adeguandosi alla moda in voga oltreoceano.

A Firenze, nascono Adele, Ettore e Gianfranco.
Nel 1959 rientra a Napoli per occupare un impiego nel Centro Elaborazione dati del Ministero della Difesa.
Nel 61, nasce Rossella, l’ultima dei suoi 4 figli.
Dal 75, segue con grande gioia e interesse il successo che il figlio Gianfranco, con il proprio gruppo, ottiene in Italia e all’estero. Sarà proprio Mario a trasferire al figlio l’amore per la canzone classica napoletana e per la grande tradizione musicale di famiglia.
Negli anni 80, crea e dirige un Centro Elaborazioni Dati in proprio, accogliendo con dedizione e dolcezza molti giovani e istradandoli al lavoro informatico. E’ stato da tutti molto amato per la sua intelligenza , disponibilità e sensibilità d’animo.
Ottima scacchista e matematico.
Pur avendo percorso altre strade, la sua vita sarà sempre collegata, fino alla fine, da un filo immortale con la musica e l’arte.